La storia degli ultras... dagli inizi ai BLACK DEVILS

(pagina in aggiornamento)

Sin dagli albori della pallacanestro, a San Severo ci sono sempre stati numerosi tifosi al seguito della squadra, ma è dalla metà degli anni settanta con la nascita del basket club, che si abbozza la nascita del tifo organizzato. Per la verità il Club era solo un punto d'incontro, un posto dove incontrarsi e chiacchierare di basket, ma la sua sede aveva una posizione strategica (sul viale della villa) e quella vetrina con i risultati della Cestistica sempre sotto gli occhi di tutti ha attirato chissà quanti tifosi (me incluso).
Per quanto riguarda il vero e proprio tifo organizzato la nascita si può datare agli inizi degli anni ottanta quando un gruppo di ragazzi, armati di sciarpe, bandiere e tanta passione inizia a organizzare le prime trasferte, le prime coreografie, i primi cori (alcuni sono cantati tutt'ora), col passare del tempo il gruppo è diventava sempre più numeroso e composto da ragazzi più adulti, a capeggiarli c'era il figlio di Sandro Raida. Il loro supporto ed  incoraggiamento ormai faceva parte di tutte le gare, sia in casa che (e soprattutto) in trasferta.
Ecco la storia del gruppo che diede la svolta al nostro tifo...


La Gioventù Giallonera, il nostro sesto uomo in campo

LA GIOVENTU’ GIALLONERA

E’ l’estate del 1999, la Cestistica è da poco tornata in B2 vincendo la finale col Martina dopo anni di purgatorio tra C1 e serie D e a San Severo si ricomincia a respirare aria di pallacanestro che conta.
Manca però qualcosa alla ”basket-city” della Daunia, manca un po’ di quel colore e di quel rumore che solo un gruppo di giovani appassionati ed innamorati della palla a spicchi , della propria città e delle proprie origini può dare. Ed è così che quella sporca mezza dozzina (e qualcosa in più) decide di dare fiato e forma alla propria sana follia facendo nascere la Gioventù GialloNera primo gruppo organizzato di tifo cestistico sanseverese.
Attorno al personaggio Giovandone 00 (immagine rappresentativa del “carattere” del nuovo gruppo) ruotano ragazzi come Michele, Nicola, Luigi & Filippo, Umberto e tanti altri, che insieme coltivano l’ambizione di far conoscere il nome della propria città anche per una cosa bella e pulita quale è il sostegno dei propri colori, della propria appartenenza.
Il primo obbiettivo che il neonato gruppo si pone, è quello di colorare con stile e originalità la curva.


Una delle tante trasferte

 L’impresa risulta particolarmente ambiziosa, la Cestistica infatti ha da poco traslocato al palas Falcone e Borsellino di Viale Castellana, un impianto enormemente più grande del precedente. Parte quindi la gara su chi sarà più bravo a creare coreografie adatte, nascono così nel tempo mega striscioni che scendono dal soffitto della struttura fino a lambire le gradinate, bandieroni a scacchi rigorosamente gialloneri, striscioni e stendardi in cui l’acronimo G.G.N. impera a caratteri cubitali. Anche l’attrezzatura sonora non lascia nulla al caso, i tamburi, le grancasse e le sirene sono un continuum cromatico studiato a tavolino, ogni pezzo della struttura ha una sua logica inserita nel quadro generale.
La crescita della curva dal punto di vista grafico, procede di pari passo con quella vocale e organizzativa. I cori personalizzati accompagnano gli “eroi” in casacca nera in tutti i campi dello stivale, dove ormai le società e le tifoserie ospitanti, sono “rassegnate” all’idea di vedersi arrivare il vulcanico ed appassionato popolo giallonero che spesso, senza falsa modestia, almeno sugli spalti, la fa da padrone.
E’ sicuramente la stagione 2000/2001 quella che consacra la Gioventù come quel gruppo organizzato e fedele, agli occhi dell’Italia cestistica. In panca siede Waldi Medeot e sul parquet brillano la classe esplosiva di Oscar Chiaramello (emblematico il coro a lui dedicato:”quant’è bell quant’è bell quann schiaccia Chiaramell ), la tecnica di Corvino e il cuore misto ad esperienza di del Vicario. I risultati sportivi brillanti vanno di pari passo col crescere dell’entusiasmo degli ultras, le trasferte non rappresentano un limite per i ragazzi della curva ed è così che le colorate e pacifiche invasioni si ripetono tutte le Domeniche che il calendario vede i Neri giocare fuori. Si va dalla Sicilia alle Marche passando dalla Puglia al Lazio, in una carovana di macchine e pullman che non conosce soluzione di continuità. Il palaCastellana dal canto suo, appare un dipinto giallonero, e le partite della Cestistica diventano uno spettacolo nello spettacolo. La stagione sportiva si conclude in finale, gara 3,  contro Patti (Messina), l’impresa è ai limite dell’impossibile, i chilometri da percorrere sono quasi 2000 tra andata e ritorno ma… la Gioventù Giallonera non sente ragioni, quasi 100 indomabili gladiatori seguono le canotte nere al di là dello stretto e ci provano, ci credono, orgogliosi della loro sanseveresità cantano fin quando ne hanno e nonostante il campo non ci premi, applaudono i ragazzi scesi in campo e danno in ultimo, una lezione di stile alle becere provocazioni dei “tifosi”, dei giocatori e dei dirigenti ospiti, facendole cadere nel vuoto.
La delusione sportiva dura meno dello spazio di un’estate, si alternano le stagioni dai risultati altalenanti, ma che siano play-off play-out, derby o big-match, la G.G.N. è ormai una realtà di tifo affermata e rispettata e come tale nascono rivalità storiche, gemellaggi e confronti basati sul sano confronto sportivo con le altre realtà di supporters. I viaggi per raggiungere i palazzotti di tutta Italia sono un mix di goliardia ed amicizia, la preparazione delle coreografie in casa sono frutto del lavoro di intere settimane e la linea di sciarpe, bandiere e t-shirt è sempre più studiata e apprezzabile ed è così, con questo spirito, con questo gruppo e con questa voglia che si arriva alla stagione 2004/2005.
Parte quella che sarà l’annata del commiato per la G.G.N., il campo regala una stagione da record, i "Vandoni-Boys" giocano un basket stellare, primi per 17 giornate e semifinalisti play-off ed è sugli spalti che il disegno di questa stupenda stagione si corona. Il palas di Viale Castellana è una bolgia, raramente si scende sotto le 3000 presenze (col picco di oltre 4000 in gara 2 contro Ruvo) e la curva è uno spettacolo nello spettacolo, cori, colori e coreografie degna di palcoscenici da serie A. Alla vecchia guardia si aggiunge in una sorta di cambio generazionale e di scambio di testimone, il nuovo gruppo, i Black Devils, di cui parleremo in seguito, e lo spicchio dedicato agli ultras è coreograficamente bellissimo, magliette, sciarpe e bandiere fanno apparire un tutt’uno il cuore pulsante della passione giallonera. Le trasferte poi ancor più significative, sono ovunque e spesso la fanno da padrone, nel catino di Corato passando più volte dal “Palapiccione” di Ruvo di Puglia, dagli esodi marchigiani fino a toccare le 300 unità nell’infrasettimanale di San Marino per la finale di winter cup nazionale col Varese del monumento Cecco Vescovi (lui scudettato e nazionale venuto a stringerci la mano per la nostra infinita “fede”) insomma…UNO SPETTACOLO!

Oggi la Vecchia Guardia Gioventù Giallonera ha, come detto, ceduto il passo al nuovo gruppo, tutti sono passati dallo status di ragazzi ad uomini, molti lavorano e qualcuno ha messo su famiglia, ma questo non vuol dire che il loro cuore sia solo un ricordo, semplicemente resta una pagina scolpita nella pietra nella gloriosa storia della Cestistica e quando l’occasione lo richiede, in quelle giornate in cui la gloria va conquistata palmo a palmo, gli uomini tornano ragazzi e ricominciano come prima, più di prima.

E’ stato così a Rende, dove alla fine di un annus horribilis, i Neri si giocano in una gara senza domani, la permanenza nella quarta categoria nazionale. Sul parquet è una disfatta totale, si getta via una partita vinta tre volte, ma sulle tribune è un’emozione unica. 350 folli, percorrono 440 km ad andare e 440 a venire per inseguire il loro sogno, ed è in questo modo, che la tribuna della palestra calabrese è un’onda giallonera senza soluzione di continuità, sembra di essere nel cuore di una curva di Eurolega dove neanche la amara disfatta del campo è in grado di offuscare la infinita passione della gente innamorato di quelle irrinunciabili canotte. E la Storia continua…

ORA... TUTTA QUANTA LA CURVA... CANTERA’ PER TE:
NERI DEVI VINCERE... NERI DEVI VINCEREEEEE !!!!


I BLACK DEVILS

Come tutte le cose belle purtroppo, anche la Gioventù Giallonera arriva al capolinea, la stragrande maggioranza dei suoi componenti è diventata adulta e nel frattempo non c'è stato il necessario "cambio generazionale" per consentire continuità al gruppo che quindi si scioglie, si abbozza però... (continua)